Intervista a Benedetto Motisi, SEO Specialist e blogger

Pochi giorni fa mi sono recato a Roma per assistere ad un convegno, il SEO Training, organizzato dalla DEA Marketing Srl.

Benedetto Motisi, un vero SEO Jedi @benedettomotisi

Il mio obiettivo era fare un po’ di chiarezza mentale sul mondo SEO, SERP eccetera. Prima di diventare completamente cretino sui forum, cercando di capire come e dove muoversi, ho preferito farmi attirare dal banner presente su Facebook e ho deciso di acquistare la partecipazione, appunto, al convegno.

L’idea si è rivelata azzeccata, perchè tutto è stato studiato per essere coinvolgente e formativo, ma mai pensate o noioso ( e non è una cosa così scontata).
Tutti i relatori, per un verso o per l’altro, sono stati all’altezza di tenere uno speech più o meno lungo.

Uno degli organizzatori, Benedetto Motisi, ha accettato di rispondere ad alcune mie domande riguardanti proprio quell’esperienza e sul SEO in generale.
Lascio alle sue parole la presentazione di chi è e quale è il suo posto in questo mondo SEO.

blackcat
” Ciao Benedetto ”

@benedettomotisi
” Ciao Alessandro e a tutti gli utenti del Gatto Nero (che nome fico) !
Innanzitutto mille grazie di questa possibilità. E ora, get ready! ”

blackcat
“Parlaci un po’ di te, le tue basi, cosa ti ha spinto a diventare cosa sei ora, dove lavori e la tua mansione”

@benedettomotisi
” Se per “cosa sei ora” intendi un nerdaccio bisogna partire da “far,far, away” (cit.) , limitiamoci alla sfera professionale 😉

Le mie basi poggiano sul mondo editoriale, ho lavorato in redazioni online-o-quasi nel senso che stavano progettando il loro salto in Rete, o vi erano da poco, e mi ci sono sempre ritrovato in mezzo. Sono passato definitivamente all’online entrando a far parte del team redazionale di uno dei portali storici italiani dell’ICT. Lì è scoccata la primissima scintilla SEO.

Ma il grande salto è avvenuto grazie alla prima edizione del SEO Training come corsista. Dopo un’altra parentesi, ci siamo re-incontrati con la crew DEA Marketing S.r.l. ed adesso eccoci qua, coordinatore dello stesso corso e totally-SEO della società organizzatrice, la DEA per l’appunto 🙂 ”

blackcat
” Dicevamo che ci siamo conosciuti al SEO Training.
Quale è il significato, l’obiettivo di fondo del SEO Training? ”

@benedettomotisi
” Seguiamo l’adagio italiano del “se non sai fare, insegna”. Scherzo!
In questi giorni mi capita di leggere tweet simili, che se un SEO fa un corso, vuol dire che non riesce a campare di clienti. Beh, noi siamo abbastanza matti da fare entrambi, matti nel senso che è un periodo florido, nonostante la crisi, ma non vogliamo abbandonare la sfera di formazione-aggiornamento perché… impariamo anche noi.

O almeno, se posso parlare a titolo personale, in tutte le edizioni del SEO Training anch’io ho avuto sempre da imparare. E ho conosciuto un sacco di belle persone dalle quali poi possono nascere collaborazioni, scambi e occasioni come questa.

A maggior ragione il lavoro di tutti i giorni ci è di ispirazione ogni giorno per casi studio reali, concreti, basati su smadonnamenti di 365 giorni l’anno 😀 Se non fossimo così pieni non faremmo i corsi. Su che dati ci dovremmo basare?

Allora, ribaltiamo il detto con “sappiamo fare, quindi voglio farti vedere la mia esperienza”. Insegnare è un termine con un rapporto 1-0 e come avrai visto anche tu ci piace pareggiare questo rapporto a 1-1, anche solo facendo network.

IMHO l’anima di fondo è “unplugged”: siamo 2.0, diavolo, se iniziamo a istituzionalizzarci nella formazione, nella raison d’être, ci trasformiamo in grigi burocrati del Web. Freddo. ”

blackcat
” Beh, ringrazio che ci siano SEO che decidono di condividere le loro conoscenze!
Quali sono stati i feedback ricevuti, comprendendo nel discorso anche il SEO Training dell’anno scorso? ”

@benedettomotisi
” Il sunto dei feedback ricevuti quest’anno è “non perdete il focus sulla SEO”.

Forse l’anno scorso dividendo nettamente le due giornate fra “attrarre traffico” (SEO pura) e “monetizzare il traffico” (incursioni SEM/affiliazioni) la contaminazione è stata meno evidente ma quest’anno ci è stato fatto capire, IMHO, come la SEO non è affatto morta e anzi c’è una fame di ottimizzazione senza fronzoli. Molto hard n’heavy.

Sono contento poi quando viene premiata la scelta di invitare giovani esperti e non le solite facce. ”

blackcat
” Quale pensi sia il tuo livello come esperto SEO? ”

@benedettomotisi
” Su una scala da uno a Goku… mi va bene Crilin. Però con i capelli 😀 ”

blackcat
” Ma…il SEO…non ho ancora ben capito…è morto o no ? ”

@benedettomotisi
” Yep, il 27 Aprile era un casting per “The Walking Dead” , non te ne sei reso conto 😉 ?

Non è morto ciò che si può evolvere! E poi, come ti dicevo prima, i feedback mi hanno confermato questa impressione. ”

blackcat
” Riferendosi ad un pubblico che non è assolutamente esperto di SEO, ma magari mastica molto bene dal lato tecnico, quale pensi sia, se c’è, la ricetta magica per far partire al meglio il proprio sito sulle SERP ( Search Engine Result Pages ndr ) ? ”

@benedettomotisi
” Le ricette magiche sono roba da Topolino Apprendista Stregone (e da infoprodotti con le Landing Page tutte uguali).

IMHO iniziare già a pensare e agire in modo SEO prima ancora che il proprio sito sia stato realizzato è un grosso passo avanti, perché da quel momento in poi si tratta di manovre correttive che, seppur risulteranno efficaci, vi avranno fatto fare due volte il lavoro.

E poi, analisi, analisi, analisi costante. Realizzare contenuti che guardino fin da subito agli utenti e al motore di ricerca. Fare meglio e di più di chi ci sta davanti in SERP, specialmente nei punti dove i competitor sono più deboli.

Insomma, buon senso e tutte quelle belle cose che dice Matt Cutts. Cioè che dice lui, non che interpretano i divini oracoli di Delfi che poi diventa tutta un’altra cosa. ”

blackcat
” Quali pensi siano, invece, i veri buchi neri da evitare assolutamente nel proprio sito / sito del proprio cliente? ”

@benedettomotisi
” Fare i faciloni e dare tutto per scontato oppure fare i sofisticati e non fare capire una mazza agli utenti.

Nel primo caso, testi poco approfonditi, template gratis che poi dentro c’è la magagna, buttare lì un progetto perché “tanto basta che ci sei” non funziona. Non paga né nei confronti degli utenti, né del motore di ricerca.

Nel secondo caso, magari fai tutto perfetto lato SEO, hai una macchina da guerra onpage e un’ottima Link Building grazie a reti di supporto ma l’utente viene e non capisce dove cavolo è finito. E’ un problema più di copy, forse, ma sbagliare target (e per la SEO pura, parole chiave) è buttare tempo all’aria.

Questa è una cosa più di concetto, lato tecnico c’è un mondo in bianco e nero di best e worst practice. ”

blackcat
” Giudizio al volo su Google Penguin. ”

@benedettomotisi
” Lo stiamo studiando giusto in questi giorni, in vista del webinar SEO gratis che faremo il 24 maggio. Ti posso anticipare che finora ha colpito solo il sito di un cliente, a causa di una LB un po’ troppo e un po’ tanto sporca (ehi, io sono Jedi, non c’entro con questa roba Black!).

Insomma, possiamo stare qua a spaccare il capello ma IMHO la direzione dei Panda e Pinguini è sempre quella: l’Arca della Salvezza del Buon SenSEO prima del Diluvio universale delle penalizzazioni. ”

blackcat
” Benedetto, ti ringraziamo molto per esserti prestato a queste divagazioni sul tema SEO e dintorni ”

@benedettomotisi
” Grazie a te e ai “gatti neri” per la pazienza di aver letto fin qui, davvero. Ce ne vuole di pelo sullo stomaco, ma magari sputatelo dopo! (esperienza con un gatto di 3 anni :D) “